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DELIRI

       "I deliri sono il prodotto della censura che non si preoccupa di celare la sua attività: invece di collaborare nel produrre una nuova versione che sia ineccepibile, distrugge apertamente ciò che disapprova, così che ciò che rimane diventa piuttosto incoerente. Questa censura agisce esattamente come la censura dei giornali alla frontiera russa, che lascia andare tra le mani dei suoi lettori, che deve proteggere, i giornali stranieri, solo dopo aver cancellato i passaggi pericolosi"

 

Sigmund Freud

 

 

           Il delirio è una falsa convinzione basata su erronee deduzioni riguardanti la realtà esterna, che viene fermamente sostenuta dal soggetto delirante, contrariamente a quanto tutti gli altri credono e a quanto costituisce prova ovvia e incontrovertibile del contrario. La convinzione non è di quelle ordinariamente accettate dagli altri membri della cultura o sub cultura della persona. Spesso risulta difficile distinguere tra un delirio e un idea prevalente (nel qual caso il soggetto ha un’idea o una convinzione irragionevole, ma non la sostiene così fermamente come nel caso di un delirio).

       I deliri vengono classificati in base al loro contenuto (delirio di colpa, delirio di grandezza, delirio di persecuzione, delirio di gelosia, delirio di riferimento, delirio di rovina, solo per citarne alcuni), in base alla presenza o meno di un’alterazione di coscienza (delirio lucido o confuso), in base alla derivabilità (delirio primario o secondario).

Nel suo "Psicopatolgia Generale", Jasper (1915) descrive il delirio in questo modo:

" Si chiama delirio un’idea errata che venga mantenuta in modo incorreggibile. […] Il delirio si comunica in giudizi. Solo là dove si opera col pensiero e si esprime un giudizio può insorgere un delirio. In tal senso si chiamano idee deliranti i giudizi patologicamente falsati"

L’autore ne elenca anche le caratteriste principali:

  • vengono mantenute con forte e impareggiabile convinzione;

  • nessuna osservazione oggettivamente riscontrabile nella realtà circostante è in grado di confutare o indebolire tali convinzioni;

  • il loro contenuto risulta essere impossibile oltre che improbabile.

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